00 06/06/2008 02:15
I giovani repubblicani... ci stanno provando, ma non possono farcela da soli.
E' con estremo piacere che rispondo agli amici Nuvolarossa ed Emanuele Vaccaro.
Non credo che, in questo forum vada messa sotto processo la legittima scelta (ma che non condivido), fatta da Emanuele. Gli riconosco, inoltre, l’onore di trasparenza e chiarezza nell’aver palesato i motivi personali e politici che lo hanno spinto, forse anche controvoglia, a confluire nei giovani del Partito Democratico.

Tuttavia, con la stessa simpatia non riesco credere a tutto ciò che scrive. Ma soprattutto non vivo nella mia realtà romagnola, quello spirito di rinnovamento che il PD stesso dice di voler portare.

Spero vivamente per Emanuele che l'esperienza del PD sia così entusiasmante quanto dice, e spero che lui sia in grado di rivedere nelle politiche dei giovani democratici non solo la "tradizione mazziniana", ma la comunanza con le sue idee (su Berlusconi, sulla laicità, sulla guerra, sull'economia).

Ciò che condivido con Emanuele sono le critiche alla FGR. E, come dirigente nazionale della FGR sotto accusa, me ne assumo la totale responsabilità. E’ vero, non eravamo granché operativi a livello nazionale. Non eravamo “giovani” nel sostenere le nostre autonome iniziative. Non eravamo così incisivi ed organizzati. Però onestamente, non ha grande senso il paragone che fa sul profilo del numero delle attività, perché anche gli stolti comprendono il reale rapporto di forze tra i giovani del PRI e quelli del PD. Emanuele non voleva di certo offendere la nostra intelligenza con quel paragone. Preferisco pensare che egli si riferisse al ruolo riservato ai giovani nel processo di rinnovamento di un Partito.
Su questa strada seguo perfettamente il “Vaccaro” ragionamento, e trovo l'idea di Nuvolarossa ("noi repubblicani, meno siamo, meglio stiamo!) davvero deprimente!

Anch'io assisto disarmato, notevolmente stanco e demoralizzato ad un PRI arroccato su sé stesso, che non fa politica all'esterno, che non esprime contenuti innovativi da decenni, che spreca il 90% delle proprie energie (in progressivo invecchiamento) a litigare internamente con gli amici e solamente il 10% per portare i propri valori nella società civile. Nucara Vs La Malfa, La Malfa Vs Nucara, tutti contro tutti...
Stesso copione per la FGR, che ha filato dritto ed era in grande ascesa, finché serviva a qualcuno per farsi bello… una volta che la tensione è salita, in vista delle elezioni, la FGR è stata risucchiata nelle pressioni di corrente, nelle diatribe tra federazioni locali, nei formalismi statutari e si è perso di vista l’OBIETTIVO COMUNE… la crescita della esperienza FGR.
Così... ogni volta si riparte da capo. Nel PRI come nella FGR. Ogni repubblicano si erge a giudice del tasso di "repubblicanesimo" di quello e quest'altro amico... Ogni giorno si fa la Lista Nera, con la conta dei traditori!!! E ad ogni riunione nazionale si posticipa il momento delle scelte, del ricambio generazionale, della svolta politica. Non si affronta mai la realtà, ma è amaramente tutto quello che ci rimane.

A mio avviso, il Partito Repubblicano Italiano, così conciato non ha senso di esistere, se non nei nostri cuori... Un PRI così rinunciatario, annichilito, servile, incapace, vecchio, vecchio e vecchio NON HA SENSO, né STRATEGIA, né FUTURO.

Ecco perché mi spiace vedere Emanuele nel PD. Perché lui è un nuovo fallimento del PRI. Un PRI che ogni giorno passato immobile, a non decidere, a non fare politica.... SI PERDE UN GIOVANE. Si perde nuovi giovani preparati e pronti ad impegnarsi per la causa repubblicana e mazziniana, proprio come lo era l’amico Vaccaro.

Questo è il segno della sconfitta di tutti (NOI) repubblicani.
Dei suoi gerontocratici dirigenti.
Del suo Segretario Nazionale che sta perdendo tempo. Che non deve far altro che realizzare ciò per cui nel Congresso a Roma i Giovani Repubblicani gli avevano dato la piena fiducia: realizzare un germe di aggregazione liberal-democratica in Italia.

Emanuele se ne è andato (io dico, per ora) nel PD.
Noi giovani repubblicani romagnoli vogliamo fortissimamente rimanere in questo PRI per provare a costruire una forza laica, liberal-democratica, repubblicana, moderata anche nel nostro Paese.
Fino ad allora non getteremo la spugna. Siamo convinti che il Paese abbia bisogno anche di "piccoli partiti in grado di esprimere grandi idee".
Ma...
(c'è sempre un ma)
Ma... il PRI deve CAMBIARE.
Il RINNOVAMENTO E' ORMAI UNA CONDIZIONE IMPRESCINDIBILE per dare vita a questo progetto che i dirigenti si erano impegnati a realizzare, ma che non sono in grado di sviluppare.
Se ciò in futuro significherà abbandonare il nostro simbolo, le nostre bandiere, il nostro splendido isolamento dorato, per PORTARE I VALORI come BAGAGLIO REPUBBLICANO, in un nuovo soggetto politico, lo faremo insieme, convinti che i repubblicani siano ancora in grado di essere protagonisti nella vita politica del Paese, per le loro idee… e non solo per le loro bandiere.

Il PRI si svegli… realizzi questo progetto… e torni a fare politica… il prima possibile.
Oppure, nonostante tutti i nostri sforzi, Vaccaro potrebbe essere solo il primo dei giovani figierrini a fare la scelta di schierarsi in uno dei due grandi contenitori, PDL e PD-meno-elle.

Dopo la notte, c’è sempre il sole dell’alba…

Fraterni saluti
Paolo Montesi