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Registro delle Unioni Civili

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2008 20:04
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Città: CESENA
Età: 46
Sesso: Maschile
18/07/2008 20:03

Batti e ribatti, ma nessuno vota la proposta del PRI. Tutto rinviato - 1 luglio 2008


Ieri sera, in una seduta decisamente surriscaldata (oltre 30 gradi e accesi diverbi) nella Commissione consiliare competente, i giovani della FGR hanno assistito ad un interessantissimo confronto tra le forze politiche cesenati sulla proposta di istituzione del Registro delle Unioni Civili (proposta con una delibera dal PRI il 17 maggio 2008).


LE PROPOSTE
All'ordine del giorno figurava anche l'esame dell'attuazione della "certificazione delle persone coabitanti legate da vincoli affettivi", che realizza una proposta dei DS del giugno 2007. Quest'ultimo provvedimento, era stato votato a larga maggioranza in Consiglio Comunale, ma è bloccato da oltre un anno: l'assessore Zittignani ha presentato il modulo (con alcuni errori annessi) elaborato, su indicazione della Giunta, dagli uffici dell'anagrafe comunale che ha richiesto circa 12 mesi... tuttavia, il processo non è completato, perchè manca ancora il placet del Prefetto, che deve accertare una scontata non conflittualità con le leggi nazionali. In attesa di questo "giudizio" per il riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto cesenati è tutto in congelatore...

FAVOREVOLI E CONTRARI
Le proposta di certificazione dei DS e di Registro delle Unioni civili del PRI vanno chiaramente nella stessa direzione (anche se il Registro è un passo avanti), ma in Commissione gli stessi ex DS, ora PD (Balzoni Alen e Ines Briganti), NON si sono "dichiarati" favorevoli al Registro delle Unioni Civili, ma arrampicandosi sugli specchi, si sono celati dietro la richiesta di rinvio, per aprire un più ampio dibattito nella città. (Qui sorge spontanea una domanda: perchè il PD su ogni argomento controverso è a parole "favorevole", ma poi finisce sempre per votare contro? Che la sindrome da "MA ANCHE..." del leader Veltroni abbia ammorbato la mente dei soldati PD?) Non sorprenda quindi sapere, che i consiglieri di Forza Italia (Biondi Giampiero), Gruppi della Libertà (Antonella Celletti, Luca Mancini) e UDC (Gustavo Baronio), dichiarandosi contrari alle proposte, hanno chiesto alla stessa stregua del PD, un rinvio per aprire il dibattito nella città (segnalo che sono anni che in Italia si discute di PACS, DICO, CUS senza risultati concreti). Per tutti, sembra che il momento sia sbagliato: "arriva l'estate e questa "battaglia culturale" appare pretestuosa - sentenzia il consigliere Biondi - è una proposta tesa chiaramente a sfaldare la famiglia tradizionale, con esiti dirompenti, catastrofici nel lungo periodo, di cui occorre valutare attentamente le ricadute sociali, per evitare altre derive culturali quali si ebbero nel caso del divorzio e dell'aborto!" (sic). A favore, ma con varie e qualche perplessità si sono espressi Davide Fabbri dei Verdi e la Presidente Monica Donini di Rifondazione.

LA "TRADIZIONALE" CELLETTI
Una plateale e sconclusionata arringa accusatoria è stata pronunciata dalla consigliera Celletti (GdL), che ritiene la proposta del PRI ipocrita, pretestuosa e segnala una chiara volontà di inciucio con la maggioranza. Per l'illuminata e platinata consigliera le coppie di fatto non desiderano essere famiglie di serie B, non hanno mai chiesto un riconoscimento (questa signora dove vive? Li leggi i giornali). "Se volessero avere i diritti delle coppie sposate, non devono far altro che salire 3 scalini in Comune e dire un SI' di fronte a Giordano Conti". (brillante!). A suo avviso, citando una intervista ad alcuni docenti universitari (sono professori non legislatori!!!), le azioni localistiche sul riconoscimento pubblico delle unioni civili potrebbero aprire il varco a forme "stravaganti" quali sette, poligamia, ecc... Invano Le si è cercato di spiegare che la proposta non può avere un obiettivo giuridico, perchè tale compito spetta solamente al Legislatore nazionale. Inoltre, ha accusato i repubblicani di attaccare il valore della famiglia, aprendo un varco alla parificazione delle unioni eterosessuali e omosessuali. Ebbene, cara Celletti, non è l'obiettivo della proposta del Registro delle Unioni Civili per il Comune di Cesena, ma senza dubbio, chi come noi ragiona laicamente, l'unione affettiva di due cittadini ha lo stesso valora, sia che si tratti di 2 uomini, 2 donne, o una coppia eterosessuale. So che parliamo arabo per lei, ma in tutta Europa, questi bigotti retropensieri sono stati abbattuti da anni... Solo in Italia trovano ancora spazio sui giornali le sue invettive oscurantiste e discriminatorie.

FERRINI SHOWTIME
La replica è lasciata ai repubblicani, in prima battuta a Luca Ferrini. Per il giovane avvocato Ferrini si può parlare di vero "SHOW TIME": all'inizio della sua replica, egli sgombra il campo da ogni equivoco (pretestuoso o reale) sorto nel dibattito... la proposta PRI non ha nulla a che fare con la certificazione della famiglia anagrafica (come chiedono i DS), non è ipocrisia, ma è il vero DNA LAICO che spinge in questa posizione di libertà. E' una iniziativa comunale che riconosce l'esistenza di una società plurale, nella quale ormai le coppie di fatto, etero ed omosessuali, sono numerose, ma legislativamente non ricosciute (salvo qualche sentenza della Cassazione). Poi parte la lezione di diritto ai cattolici presenti. "Attenzione a richiamare continuamente l'Art. 29 della Costituzione, perchè in esso il diritto naturale a cui si riallaccia il ruolo della famiglia può non essere interpretato come diritto di "discendenza divina" (lettura cattolica), ma anche come legato allo "jus gentium", un legame cioè con la società contemporanea dei padri della nostra Costituzione. Dopo 60 anni - sottolinea Ferrini - per fortuna i "valori" della "società" italiana sono progrediti. Alcuni comportamenti collegati alla famiglia contemporanea dei costituzionalisti, considerati al tempo come reati punibili con la "galera", oggi sono scelte "riconosciute" dal legislatore, come afferenti al libero arbitrio dei singoli cittadini: la bigamia (o l'adulterio) per esempio era considerato reato: oggi non più; il divorzio escludeva la moglie (rigettata) dalla reversibilità della pensione: oggi non più; i figli illegittimi o bastardi non accedevano all'eredità come i figli naturali: oggi per fortuna non più. In conclusione, non si chiede di essere tutti d'accordo con la proposta, ma esprimere pregiudizi, preconcetti e ancorarsi ad un diritto naturale è come calarsi il paraocchi. Il Registro delle Unioni civili, non è altro che una fotografia della realtà. Uno strumento utile per il legislatore per avviare quel cammino di tutela giuridica che prima o poi anche l'Italia, come il resto dell'Europa avanzata, imboccherà. Sarebbe da considerarsi una conquista di libertà per i cittadini cesenati. Applausi...

DI PLACIDO ELOGIA IL "PROGRESSO DELLA FAMIGLIA" (G. MAZZINI)
A conclusione del Odg, arriva la piccata replica di Luigi Di Placido. Inizia il suo intervento citando un passo dei Doveri dell'Uomo del maestro Giuseppe Mazzini:"la Famiglia durerà quanto l'uomo. Essa è la culla dell' Umanità. Come ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare d'epoca in epoca le sue tendenze, le sue aspirazioni; ma nessuno potrà cancellarla". Con cotanto riferimento, che assegna alla Famiglia un ruolo predominante, tradizionale, ma dinamico, quale elemento e culla del progresso umano, è chiaro che il nostro riferimento non può essere una famiglia immutabile e arroccata su sè stessa. I repubblicani affidano un ruolo fondamentale alla Famiglia, al pari della Patria, e per questo intendono farla crescere e arricchirne la definizione, ampliando gli spazi di libertà. "Forse oggi, come 40 anni fa, quando contro gli oscurantismi si volevano togliere le mammane o i divorzi illegali, oggi dobbiamo avere un altissimo spirito delle Istituzioni e "riconoscere i progressi della società, cercando di assecondare tali mutamenti, ed eliminando le nuove discriminazioni contenute in essa. "Definire ipocrita - ha concluso Di Placido, rivolgendosi alla Celletti - la proposta sui diritti delle Unioni Civili, significa non comprendere minimamente la serietà dei repubblicani, che sugli argomenti di laicità non hanno mai accettato, a nessun livello, deroghe o compromessi. La nostra è una battaglia per la famiglia, per un concetto plurale di relazione affettiva, di vincoli affettivi. Siamo per una società solidale, fraterna, in cui il concetto di Famiglia sia esteso e accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente dallo stato in cui essi si trovano". Scusate se è poco... Non si poteva argomentare in modo migliore la logica della proposta del Registro delle Unioni civili se non con le parole di Mazzini, ma il solito cieco oscurantismo di ispirazione cattolica (radicato in Forza Italia, UDC e Partito Democratico) sbarrano la strada ad un passo avanti nel senso della modernità e laicità!

Paolo Montesi
[Modificato da montesipc 18/07/2008 20:04]
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