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Registro delle Unioni Civili

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2008 20:04
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18/07/2008 19:39

La proposta FGR-Romagna e Gruppo consiliare PRI a Cesena 17 maggio 2008
Proposta presentata durante una conferenza stampa con le testate locali (Il Resto del Carlino, Corriere di Romagna e La Voce di Romagna)

Obiettivi della proposta
La FGR Romagna richiede al Gruppo Consiliare del Partito Repubblicano Italiano di presentare, con il sostegno evidente dei giovani, la Delibera per l’istituzione del Registro delle Unioni civili nel Comune di Cesena. Essa impegna la Giunta comunale a istituire il registro entro 30 giorni dalla approvazione.

Le passate iniziative della FGR
La FGR-Romagna che il 12 maggio 2007 aveva partecipato numerosa alla manifestazione Coraggio Laico in Piazza Navona, a sostegno del provvedimento per il riconoscimento delle coppie di fatto e dei “DICO”. Per non dimenticare l'iniziativa dei giovani della FGR "Agenda Laica" realizzata a giugno 2007 a Forlimpopoli (qui)

Visione del futuro
Tutti i repubblicani, sperano di entrare in Europa anche in questo ambito. L’articolo 9 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea tutela “Il diritto di sposarsi e il diritto di costituire una famiglia”, distinguendo le due forme sociali. I Paesi dell’Unione Europea più avanzati, e di tradizione occidentale hanno introdotto negli ultimi 20 anni provvedimenti per la tutela delle Unioni civili, per la coabitazione registrata (anche dello stesso sesso), e infine alcuni Paesi evoluti (Spagna, Belgio e Olanda) hanno già concesso il riconoscimento giuridico delle coppie non coniugate e introdotto forme di matrimonio alle coppie delle stesso sesso, per realizzare la parità perfetta tra etero e omosessuali. Ahimè l’Italia è rimasta indietro, come tutti gli stati più poveri dell’UE: Paesi balcanici, Grecia, Austria, Paesi baltici e dell’ex Unione Sovietica. Ci attendavamo che un provvedimento come i Dico fosse approvato nella scorsa legislatura, ma la ingerenza della Chiesa ha pesato sull’approvazione del provvedimento. Nessuno di noi vuole attentare alla famiglia quale fondamento della società, anche se per noi rimane l’individuo al centro del nostro universo… anzi, noi vogliamo rafforzare il concetto di famiglia, arricchendo il significato di legame affettivo, prima che giuridico. Il Registro comunale delle unioni civili è un primo ed importante passo in questa direzione.

Perché adesso?
Segna la continuità dell’impegno della FGR-Romagna sulle tematiche di laicità. La deludente stagione del centro-sinistra non ha portato risultati. Il Governo Prodi non è riuscito a fare il ben che minimo passo in avanti per i diritti dei cittadini legate da vincoli affettivi (etero o omosessuali), ma non regolarmente sposate con rito religioso o civile.
La sgangherata maggioranza che sosteneva Prodi non poteva realizzare un progetto osteggiato dai cattolici in Parlamento. Oggi, il clima politico è radicalmente cambiato: denigrazione, muro contro muro e odio hanno lasciato spazio a dialogo, approccio bipartisan, e un reciproco idillio fra maggioranza del PdL e opposizione del PD nel quale una legge per il riconoscimento delle Unioni civili può nascere senza erigere barriere ideologiche, ma valorizzando tutti i risvolti positivi di questa innovazione.

Azioni FGR per sostenere la proposta
La FGR realizzerà:
1) una raccolta di firme a sostegno della Delibera consiliare, in occasione della Notte bianca degli Universitari, perché siamo convinti che siano i giovani i più sensibili a questa tematica. I giovani, la generazione Erasmus e “Fly with Ryanair”, che gira per l’Europa costantemente ha già potuto vedere cosa sono davvero le convivenze regolamentate. Un provvedimento in grado di dare stabilità e maggiori tutele alle giovani coppie, agli anziani, alle persone vittime di discriminazioni.
2) Una campagna di promozione della delibera sul sito www.fgr-romagna.it, il sito della federazione giovanile repubblicana più attivo e visitato d’Italia.
3) Una campagna di sensibilizzazione del dibattito in Consiglio Comunale seguente la presentazione della Delibera in oggetto da parte del Gruppo consiliare del PRI. Vogliamo vedere in faccia chi saranno gli oppositori, e con quali ragioni sapranno argomentare il loro voto contrario.
4) Proporrà ai gruppi consiliari di Ravenna, Cervia, Forlì, Cesenatico, Gambettola di presentare la stessa delibera nei rispettivi Comuni.

Di seguito il testo della Delibera

La FGR-Romagna ringrazia il Gruppo Consiliare PRI del Comune di Cesena, e in particolare il capogruppo Luigi di Placido che ha collaborato alla stesura della proposta.

FGR-Romagna [SM=g7069]
[Modificato da montesipc 18/07/2008 19:44]
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18/07/2008 19:43

Celletti (PdL) critica i giovani del Pri sulle coppie di fatto - 19 maggio 2008
CESENA - "I giovani del Pri tornano sul tema delle coppie di fatto e di una loro codificazione in un registro comunale. Pensano forse così di rinverdire un loro supposto modernismo. Oppure stanno preparando un terreno di comuni battaglie con quella sinistra la cui visione sempre più destrutturata della società è stata, di fatto, bocciata alle recenti elezioni politiche. E' evidente, e ciò desta grande timore, che viviamo in una società sempre più allo sbando".

E' quanto dichiara Antonella Celletti, consigliere comunale del Gruppo GDL-PDL a Cesena.

"Una società che, dal '68 in poi, ha perso irreversibilmente regole, etica e morale ed un contesto culturale di principi forti e condivisi. Una società sempre più alla disperata ricerca del ‘padre', che la guidi fuori dalla palude dei disvalori. Una società dove la rete di sostegno sociale formata dalle famiglie si è progressivamente dissolta, con le note, gravissime, conseguenze sul welfare, e dove l'istituzione famigliare è quindi sempre più in crisi. Creare una famiglia fondata sul matrimonio, codificata nella Costituzione, significa assumersi molte responsabilità, avere la consapevolezza di essere una risorsa stabile, importante non solo per gli stessi componenti del nucleo famigliare, ma per l'intera collettività".

"Il dubbio - dice Celletti - è se questi principi possano sopravvivere in una comunità affetta da una devastante secolarizzazione, da un individualismo, da un edonismo e da un nichilismo che negano senso di responsabilità ed impegno duraturo. Noi crediamo che la battaglia da combattere oggi sia invece quella della difesa e del sostegno alla famiglia basata sul matrimonio. Questo non significa negare la libertà di altri modelli di convivenza, ma essere consapevoli che questi rappresentano qualcosa di diverso dalla famiglia della tradizione occidentale. Si vuole codificare, per le convivenze, una forma di riconoscimento pubblico paramatrimoniale. Perchè, si dice, ai conviventi non sarebbero assicurati certi diritti, senza una minima formalizzazione. In realtà, molti diritti sono già riconosciuti, per esempio è già effettivo quello all'assistenza sanitaria. Altri diritti poi potrebbero essere affrontati con normative specifiche, nei rispettivi ambiti".

"Il vero nodo della questione - conclude l'esponente del PdL - non riguarda né la libertà, né la civiltà, ma è di natura politica e culturale ed investe profondamente la continuità della nostra società. Per questo non si può affrontarlo irresponsabilmente, come fanno certi settori della politica e della società italiane. Invito, a questo proposito, i giovani del Pri a rileggere il capitolo sulla famiglia, nei Doveri dell'Uomo di Mazzini. Vi troveranno spunti interessanti da cui trarre migliore ispirazione".

Antonella Celletti
Capogruppo GdL - Consiglio Comunale Cesena

Comunicato stampa apparso sulla stampa locale
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18/07/2008 19:47

Cara Celletti… l’esule genovese firmerebbe per il Registro delle Unioni civili - 20 maggio 2008
Comunicato stampa della FGR-Romagna in replica alla Consigliera Celletti (GdL)

"Essa (la Famiglia) è la culla dell'Umanità. Come ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare di epoca in epoca le sue tendenze, le sue aspirazioni." [SM=g7069]

Sorpresi da alcune risposte pubblicate sui giornali del consigliere Antonella Celletti (GdL), [SM=g7074] i giovani repubblicani sono corsi a “riaprire i libri che loro appartengono”.
Gioia della Patria! Era tutto come prima. A quanto pare quindi, nessuna svista. La Famiglia, lo scrive proprio l’esule genovese, deve adattarsi al mondo in cui si vive, fare sue le istanze civili, cambiare con l'uomo, per poter conservare la sua missione.
Perchè, secondo Mazzini, la Famiglia non è un fine, ma un mezzo, attraverso il quale arrivare al pieno compimento di sé stessi. Mazzini utilizza questo nucleo della società, per proiettare dentro di esso la nascita di tutte le virtù che compongono il cittadino. Inoltre, non può sorprendere che Mazzini usi questo ambito per tutelare due delle figure più discriminate del suo tempo: le donne ed i bambini. compito della famiglia è quindi quello di Educare: "In nome di ciò che è più sacro, non dimenticate che voi avete in cura le generazioni future, che avete verso quell'anime che vi sono state affidate, la più tremenda responsabilità che l'essere umano possa conoscere: voi dovete iniziarle, non alle gioie o alle cupidigie della vita, ma alla vita stessa, ai suoi doveri, alla Legge Morale che la governa."
La Donna, quindi: Mazzini, memore degli affetti della madre, essa non è solo "guardiana del focolare", ma vera e propria parte integrante della Famiglia, e della Patria; tutte le forze devono essere spese per emanciparla, distoglierla da quello stato di subalternità che ha caratterizzato tutte le epoche passate:
"Oggi, la metà della famiglia umana, la metà con la quale noi cerchiamo ispirazione e conforti, la metà che ha in cura la prima educazione dei nostri figli, è, per singolare contraddizione, dichiarata civilmente, politicamente, socialmente ineguale, esclusa da quell'Unità. ... . L'emancipazione della donna dovrebb'essere continuamente accoppiata per voi con l'emancipazione dell'operaio. (dei discriminati)"

Dopo questo breve riassunto… dove abbiamo sbagliato? [SM=g7064]

A nostro avviso, Mazzini opererebbe nella società odierna a sostegno di “tutte” le famiglie… anche quelle non (ancora) riconosciute dallo status del matrimonio. E diffonderebbe in Patria ciò che già ebbe modo di vedere in altre Nazioni d’Europa. [SM=g7077]

Alberto Ridolfi
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18/07/2008 19:52

Photo gallery della raccolta firme per il Registro delle Unioni Civili a Cesena durante la Notte Bianca degli Universitari del 31 maggio 2008
I Giovani Repubblicani mantengono le promesse e si attivano con un bel banchetto per raccogliere le firme a sostegno del Registro delle Unioni Civili a Cesena

Ringraziamo tutti i ragazzi che hanno partecipato al banchetto FGR-Romagna durante la Notte Bianca degli Universitari del 31 maggio 2008.
Come al solito abbiamo contribuito a ravvivare la serata con Vino e ciambella... e un pizzico di Laicità!
La raccolta firme a sostegno della proposta di istituire un Registro delle Unioni civili a Cesena (presentata in Consiglio comunale dal Gruppo PRI) è andata oltre ogni aspettativa. GRAZIE A TUTTI I FIRMATARI...


Visitate la Gallery fotografica

e continuate a firmare la Petizione on-line
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18/07/2008 19:55

Quali forze politiche vogliono davvero il Registro delle Unioni Civili a Cesena? - 30 giugno 2008 -
La proposta PRI-FGR arriva in Commissione consiliare

Arriva alla discussione del Consiglio Comunale di Cesena la proposta di delibera per l'istituzione di un Registro delle Unioni Civili, presentata dal Gruppo Consiliare PRI su iniziativa dei giovani repubblicani della FGR-Romagna.
I giovani della FGR assisteranno stasera al dibattito pubblico, pronti a registrare il consenso e le critiche a questo provvedimento, che in tanti altri Comuni d'Italia ha già visto un'ampia approvazione e condivisione da parte di esponenti del Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, Radicali Italiani, Verdi, Socialisti e Liberali del PdL.

Siamo certi che le parole della Consigliera Celletti rafforzeranno in noi la convinzione che questa piccola battaglia sia oltremodo giusta, per quanto simbolica.

Un piccolo passo per la libertà dei cittadini cesenati, un grande passo per il futuro di tolleranza e democrazia del nostro Paese.

Paolo Montesi
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18/07/2008 19:58

Firma la petizione on-line per il Registro delle Unioni Civili a Cesena
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18/07/2008 20:03

Batti e ribatti, ma nessuno vota la proposta del PRI. Tutto rinviato - 1 luglio 2008


Ieri sera, in una seduta decisamente surriscaldata (oltre 30 gradi e accesi diverbi) nella Commissione consiliare competente, i giovani della FGR hanno assistito ad un interessantissimo confronto tra le forze politiche cesenati sulla proposta di istituzione del Registro delle Unioni Civili (proposta con una delibera dal PRI il 17 maggio 2008).


LE PROPOSTE
All'ordine del giorno figurava anche l'esame dell'attuazione della "certificazione delle persone coabitanti legate da vincoli affettivi", che realizza una proposta dei DS del giugno 2007. Quest'ultimo provvedimento, era stato votato a larga maggioranza in Consiglio Comunale, ma è bloccato da oltre un anno: l'assessore Zittignani ha presentato il modulo (con alcuni errori annessi) elaborato, su indicazione della Giunta, dagli uffici dell'anagrafe comunale che ha richiesto circa 12 mesi... tuttavia, il processo non è completato, perchè manca ancora il placet del Prefetto, che deve accertare una scontata non conflittualità con le leggi nazionali. In attesa di questo "giudizio" per il riconoscimento anagrafico delle coppie di fatto cesenati è tutto in congelatore...

FAVOREVOLI E CONTRARI
Le proposta di certificazione dei DS e di Registro delle Unioni civili del PRI vanno chiaramente nella stessa direzione (anche se il Registro è un passo avanti), ma in Commissione gli stessi ex DS, ora PD (Balzoni Alen e Ines Briganti), NON si sono "dichiarati" favorevoli al Registro delle Unioni Civili, ma arrampicandosi sugli specchi, si sono celati dietro la richiesta di rinvio, per aprire un più ampio dibattito nella città. (Qui sorge spontanea una domanda: perchè il PD su ogni argomento controverso è a parole "favorevole", ma poi finisce sempre per votare contro? Che la sindrome da "MA ANCHE..." del leader Veltroni abbia ammorbato la mente dei soldati PD?) Non sorprenda quindi sapere, che i consiglieri di Forza Italia (Biondi Giampiero), Gruppi della Libertà (Antonella Celletti, Luca Mancini) e UDC (Gustavo Baronio), dichiarandosi contrari alle proposte, hanno chiesto alla stessa stregua del PD, un rinvio per aprire il dibattito nella città (segnalo che sono anni che in Italia si discute di PACS, DICO, CUS senza risultati concreti). Per tutti, sembra che il momento sia sbagliato: "arriva l'estate e questa "battaglia culturale" appare pretestuosa - sentenzia il consigliere Biondi - è una proposta tesa chiaramente a sfaldare la famiglia tradizionale, con esiti dirompenti, catastrofici nel lungo periodo, di cui occorre valutare attentamente le ricadute sociali, per evitare altre derive culturali quali si ebbero nel caso del divorzio e dell'aborto!" (sic). A favore, ma con varie e qualche perplessità si sono espressi Davide Fabbri dei Verdi e la Presidente Monica Donini di Rifondazione.

LA "TRADIZIONALE" CELLETTI
Una plateale e sconclusionata arringa accusatoria è stata pronunciata dalla consigliera Celletti (GdL), che ritiene la proposta del PRI ipocrita, pretestuosa e segnala una chiara volontà di inciucio con la maggioranza. Per l'illuminata e platinata consigliera le coppie di fatto non desiderano essere famiglie di serie B, non hanno mai chiesto un riconoscimento (questa signora dove vive? Li leggi i giornali). "Se volessero avere i diritti delle coppie sposate, non devono far altro che salire 3 scalini in Comune e dire un SI' di fronte a Giordano Conti". (brillante!). A suo avviso, citando una intervista ad alcuni docenti universitari (sono professori non legislatori!!!), le azioni localistiche sul riconoscimento pubblico delle unioni civili potrebbero aprire il varco a forme "stravaganti" quali sette, poligamia, ecc... Invano Le si è cercato di spiegare che la proposta non può avere un obiettivo giuridico, perchè tale compito spetta solamente al Legislatore nazionale. Inoltre, ha accusato i repubblicani di attaccare il valore della famiglia, aprendo un varco alla parificazione delle unioni eterosessuali e omosessuali. Ebbene, cara Celletti, non è l'obiettivo della proposta del Registro delle Unioni Civili per il Comune di Cesena, ma senza dubbio, chi come noi ragiona laicamente, l'unione affettiva di due cittadini ha lo stesso valora, sia che si tratti di 2 uomini, 2 donne, o una coppia eterosessuale. So che parliamo arabo per lei, ma in tutta Europa, questi bigotti retropensieri sono stati abbattuti da anni... Solo in Italia trovano ancora spazio sui giornali le sue invettive oscurantiste e discriminatorie.

FERRINI SHOWTIME
La replica è lasciata ai repubblicani, in prima battuta a Luca Ferrini. Per il giovane avvocato Ferrini si può parlare di vero "SHOW TIME": all'inizio della sua replica, egli sgombra il campo da ogni equivoco (pretestuoso o reale) sorto nel dibattito... la proposta PRI non ha nulla a che fare con la certificazione della famiglia anagrafica (come chiedono i DS), non è ipocrisia, ma è il vero DNA LAICO che spinge in questa posizione di libertà. E' una iniziativa comunale che riconosce l'esistenza di una società plurale, nella quale ormai le coppie di fatto, etero ed omosessuali, sono numerose, ma legislativamente non ricosciute (salvo qualche sentenza della Cassazione). Poi parte la lezione di diritto ai cattolici presenti. "Attenzione a richiamare continuamente l'Art. 29 della Costituzione, perchè in esso il diritto naturale a cui si riallaccia il ruolo della famiglia può non essere interpretato come diritto di "discendenza divina" (lettura cattolica), ma anche come legato allo "jus gentium", un legame cioè con la società contemporanea dei padri della nostra Costituzione. Dopo 60 anni - sottolinea Ferrini - per fortuna i "valori" della "società" italiana sono progrediti. Alcuni comportamenti collegati alla famiglia contemporanea dei costituzionalisti, considerati al tempo come reati punibili con la "galera", oggi sono scelte "riconosciute" dal legislatore, come afferenti al libero arbitrio dei singoli cittadini: la bigamia (o l'adulterio) per esempio era considerato reato: oggi non più; il divorzio escludeva la moglie (rigettata) dalla reversibilità della pensione: oggi non più; i figli illegittimi o bastardi non accedevano all'eredità come i figli naturali: oggi per fortuna non più. In conclusione, non si chiede di essere tutti d'accordo con la proposta, ma esprimere pregiudizi, preconcetti e ancorarsi ad un diritto naturale è come calarsi il paraocchi. Il Registro delle Unioni civili, non è altro che una fotografia della realtà. Uno strumento utile per il legislatore per avviare quel cammino di tutela giuridica che prima o poi anche l'Italia, come il resto dell'Europa avanzata, imboccherà. Sarebbe da considerarsi una conquista di libertà per i cittadini cesenati. Applausi...

DI PLACIDO ELOGIA IL "PROGRESSO DELLA FAMIGLIA" (G. MAZZINI)
A conclusione del Odg, arriva la piccata replica di Luigi Di Placido. Inizia il suo intervento citando un passo dei Doveri dell'Uomo del maestro Giuseppe Mazzini:"la Famiglia durerà quanto l'uomo. Essa è la culla dell' Umanità. Come ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta al Progresso, migliorare d'epoca in epoca le sue tendenze, le sue aspirazioni; ma nessuno potrà cancellarla". Con cotanto riferimento, che assegna alla Famiglia un ruolo predominante, tradizionale, ma dinamico, quale elemento e culla del progresso umano, è chiaro che il nostro riferimento non può essere una famiglia immutabile e arroccata su sè stessa. I repubblicani affidano un ruolo fondamentale alla Famiglia, al pari della Patria, e per questo intendono farla crescere e arricchirne la definizione, ampliando gli spazi di libertà. "Forse oggi, come 40 anni fa, quando contro gli oscurantismi si volevano togliere le mammane o i divorzi illegali, oggi dobbiamo avere un altissimo spirito delle Istituzioni e "riconoscere i progressi della società, cercando di assecondare tali mutamenti, ed eliminando le nuove discriminazioni contenute in essa. "Definire ipocrita - ha concluso Di Placido, rivolgendosi alla Celletti - la proposta sui diritti delle Unioni Civili, significa non comprendere minimamente la serietà dei repubblicani, che sugli argomenti di laicità non hanno mai accettato, a nessun livello, deroghe o compromessi. La nostra è una battaglia per la famiglia, per un concetto plurale di relazione affettiva, di vincoli affettivi. Siamo per una società solidale, fraterna, in cui il concetto di Famiglia sia esteso e accessibile a tutti i cittadini, indipendentemente dallo stato in cui essi si trovano". Scusate se è poco... Non si poteva argomentare in modo migliore la logica della proposta del Registro delle Unioni civili se non con le parole di Mazzini, ma il solito cieco oscurantismo di ispirazione cattolica (radicato in Forza Italia, UDC e Partito Democratico) sbarrano la strada ad un passo avanti nel senso della modernità e laicità!

Paolo Montesi
[Modificato da montesipc 18/07/2008 20:04]
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