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Libere riflessioni sul futuro della FGR (pre 13-14 aprile 2008)

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2008 14:34
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Sesso: Maschile
04/06/2008 23:07

A parte il nick ... Emanuele V ... che fa tanto Savoia ...
... mi sembra che la politica si faccia sulle cose concrete e non sulla tua "sensazione che nel Partito Democratico potrai sentirti a casa perchè le idee mazziniane, che tu non rinnegherai mai, sono quasi tutte ivi rappresentate" ...

Ma cosa mai ti inventi per giustificare la tua adesione ad un fantomatico progetto politico quale e' il Pd ?!!
Non ci puo' essere "nulla" di mazziniano in un Partito nato solo per esercitare od amministrare "potere" ...
Nel contempo non puo' essere credibile chi spergiura di non rinnegare le idealita' mazziniane ... e, allo stesso tempo, si getta nelle braccia proprio di chi proviene, in stragrande maggioranza, da settori culturalmente all'opposto di quelli mazziniani.

A proposito della telenovela del Pd ... leggeti questa sotto ... e rimani pure in loro compagnia ... come direbbe Arbore ... noi Repubblicani ... meno siamo, meglio stiamo !

L’iniziativa politica s’è rarefatta fin quasi a scomparire
Il Pd di Veltroni? E’ l’ombra di se stesso

di Aldo Torchiaro

Ma il Partito Democratico dov’è finito? Tace il Loft, impegnato più che altro nel trasloco verso la nuova sede di Sant’Andrea delle Fratte. Tacciono i leader. Tacciono i peones. L’understatement di Veltroni è diventato imbarazzante, le iniziative politiche si sono rarefatte fin quasi a scomparire del tutto. La solennità della Festa della Repubblica l’ha mostrato alle telecamere: alla sfilata del 2 giugno, di esponenti del Pd c’erano poche tracce, come ha ben osservato Francesco Giro. Ma il punto non è quello della presenza fisica sugli spalti della sfilata militare: è la scomparsa dall’agenda della politica, a tutto campo. Basta sfogliare uno ad uno, come i petali di una margherita, i temi sollevati dalla maggioranza per constatare la cupio dissolvi cui ci sta abituando la gestione Veltroni del Pd. Energia nucleare? Il Pd dice sì, ma anche no. Allarme sicurezza? Il Pd scuote il capo, ma non troppo. Sulla vicenda Alitalia i democratici volano bassi. Sulla riforma del federalismo fiscale, buio pesto. Giusto un sussulto di bandiera, sulle televisioni, poi nulla più.

Dopo l’annuncio di Prodi di non volerne più sapere nulla, ritirando la disponibilità a presiederlo, del Pd è rimasto un osso conteso tra due litiganti a denti stretti, Veltroni e D’Alema. “Dopo il voto”, scrive un politologo amico e alleato di quell’area, Ilvo Diamanti, “il Pd affronta una fase incerta, sospettato, da amici e alleati, di eccessiva disponibilità alla mediazione”. “Meglio sarebbe farla finita con la sceneggiata e ammetterlo: stiamo dando vita ad un appoggio esterno, non dichiarato ma fattuale”, dice senza peli sulla lingua Pasquale Laurito, al secolo Velina Rossa. Il fuoco amico non si risparmia. L’invocazione morettiana al D’Alema televisivo (“Dì qualcosa di sinistra. Dì qualcosa anche non di sinistra, qualcosa di buon senso. Ma dì qualcosa”) oggi vale per tutta la squadra che governa il Pd. A proposito: quanto alla cabina di regia democratica, chi ne capisce è bravo. L’elefantiaco comitato nazionale, 2600 proclamati dal popolo, che doveva riunirsi una volta al mese in una città diversa, è già stato saggiamente archiviato da Veltroni. L’esecutivo, quello delle nuove leve, dei giovani promettenti, delle bionde rampolle, ci ha fatto la grazia di non riunirsi, o per lo meno di non farci conoscere il contenuto dei suoi deliberati.

Il Coordinamento, un organismo cotto e mangiato in una notte e spuntato tra le pieghe dello statuto senza essere mai stato votato, è formato da Bersani, Fassino, Letta, Fioroni, Bettini, Franceschini e Morando e rischia di assomigliare troppo ad un tavolo congiunto tra i maggiorenti dell’ex Ds e l’ex Margherita, con qualche pecca: non include né D’Alema, né Rutelli, nè i prodiani né Marini, e non andrà lontano. D’altronde tutti e tre questi organismi sembrano pensati più per legittimare il Segretario che per gestire il partito. Con risultati, sottolineano i dalemiani, di cui parla in modo eloquente il dissolvimento d’immagine di queste settimane. E il governo ombra? Accusato anche dai suoi sostenitori di troppo inciucismo con la maggioranza, non si è fatto promotore, dopo quindici giorni dalla proclamazione, di una sola presa di posizione degna di nota. “Cosa sarà il Pd da grande?” si chiede quindi Repubblica, il cui editore doveva prenderne la tessera numero uno e ha finito per prendere invece le distanze. Un interlocutore attento alla Lega, dicono in coro Chiamparino, sul Sole 24 ore, e Giorgio Tonini su Europa.

Sì, perché gli strateghi di Veltroni indicano in quella base elettorale un portafoglio di voti essenziale per rovesciare un trend che sembra inarrestabile e che non può essere lasciato ancora a lungo nelle mani di Bossi, ma non hanno un’idea che sia una per catturarne le simpatie. Un tiepido brusìo ad accompagnare il nuovo pacchetto sicurezza, un accordo di salvaguardia per i propri protetti in Rai e via libera al tavolo di consultazione permanente con Berlusconi: così il Pd benedice lo statuto dell’opposizione e riconosce di fatto la validità dell’assunto della Velina Rossa. Ieri la sola manifestazione che parlava al vertice della Fao, insieme al breve corteo della comunità ebraica contro Ahmadinejad, è stata quella indetta dal Riformista. Le tante adesioni bipartisan hanno costretto – solo tardivamente, a dire la verità – anche qualche dirigente del Pd, non tutti, ad aderirvi. Ma è significativo il silenzio con cui il dipartimento internazionale del Pd ha seguito, o meglio non seguito, gli eventi. E’ significativa l’incapacità di quell’organizzazione a mobilitare alcunché, a dare il là ad una qualsivoglia iniziativa. Al riparo del Riformista, che intanto non perde occasione per contestare Veltroni, i colonnelli democratici hanno messo una firma per salvare almeno la faccia. Basterà? Non sapremmo. Prima o poi ci si accorgerà che più che a un governo ombra, Veltroni ha dato vita a un partito ombra. Di se stesso.

tratto da www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=111&id_art=4514&...

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